Sebbene intorno all’ottava settimana di gravidanza la coclea sia già formata e i ricettori comincino a differenziarsi intorno alla decima settimana, soltanto a partire dalla 24 settimana si può affermare con certezza che il nascituro è in grado di ascoltare stimoli uditivi esterni al corpo materno.
Inizialmente i suoni, specialmente la voce della mamma, vengono trasmessi al feto attraverso onde dal liquido amniotico e percepiti dai ricettori del tatto che si trovano sulla pelle. Potremmo definirli come una carezza vibratoria, questi primi suoni percepiti dal feto.
A partire dal 6º mese la musica e i suoni esterni passando attraverso il liquido amniotico vengono trasmesse a tre ossa : martello, incudine e staffa. Le onde raggiungono la coclea, questo piccolo osso a forma di chiocciola che trasforma le onde in segnali elettrici e li trasmette al cervello. A questo punto il processo di sviluppo dell’udito può considerarsi compiuto, e così ne conseguirà la percezione del suono.
Alla fine dell’8 e all’inizio del 9º mese, il sistema uditivo può dirsi molto ben sviluppato.
Le reazioni del feto al suono sono state misurate tramite l’aumento del battito cardiaco o della respirazione, l’aumento e la diminuzione nei movimenti del corpo.
È stato provato che con la musica, i movimenti fetali aumentano. Il feto reagisce a seconda del volume, della frequenza e dei cambi di timbro (alti /bassi).
I Suoni con decibel molto alti, possono condizionare negativamente il bambino nell’utero. Per esempio, davanti ad un suono dell’intensità simile alla musica di una discoteca, nonostante l’utero filtri una parte del rumore arrivato, il feto reagisce sobbalzando nel ventre materno, che potrebbe indicare sia un riflesso allo stimolo della musica, ma anche una reazione causata dalla paura (molto più probabile).
E’ consigliato ascoltare e osservare bene i movimenti del piccolo in relazione a vari generi di musica, o ad altri suoni che provengono dall’esterno, perfino le voci di persone potrebbero causare in lui reazioni sorprendenti! Il bambino nella pancia è sempre lì, in costante comunicazione con noi, basta solamente ascoltarlo con attenzione.
Se vogliamo nutrire il bambino ogni giorno con musiche appropriate il Grembo Armonico è una delle alternative possibili.